martedì 26 maggio 2009

Blut und Boden

Sangue e suolo.
È un vecchio principio nazista, stava ad indicare i due valori supremi per il Volk nazionalsocialista.
Sono passati 70 anni e siamo di nuovo qua. Il nostro mondo, inteso come quella parte di complesso sociale che riverbera i suoi effetti sulla nostra sfera individuale combatte di nuovo per questo arcaico principio, forse in assoluto il primo ad essere formulato dal pensiero sociale primitivo (Carl Schmitt sarebbe d’accordo con me, Chomsky forse no).
L’altro, l’estraneo, lo straniero (avete letto tutti Camus vero?), spinge per entrare nei confini del nostro mondo. che sbarchi a Lampedusa, si rivolti a Parigi o a Lione, stupri nei parchi, ci venda la droga per il nostro svago finesettimanale o ci derubi personalmente, Loro sono qui. Noi questo lo percepiamo attraverso i sensi, tutti e 6 (ultimamente ritengo che la TV, facendoci percepire accadimenti, sensazioni e paure a noi lontane come nostre proprie sia divenuta uno dei nostri sensi, il sesto). Ecco dunque che l’uomo nero arriva. E noi non possiamo far altro che difenderci.
Lo facciamo ricorrendo ad un altro istinto arcaico. L’affidamento di massa. Ci affidiamo all’alto, allo stato/europa/polizia perché tuteli i nostri beni, alla chiesa/volontariato/carità perché tuteli la nostra ipocrisia. Le risposte a questa invasione (lo è, credetemi, stanno arrivando davvero, come sono arrivati gli unni, i vandali, i germani, i longobardi etc etc, quasi per gli stessi motivi di allora, tra l’altro), noi le percepiamo e basta. Per il resto non agiamo minimamente. In prima persona noi non ci difendiamo, non accogliamo non aiutiamo. Personalmente non ci muoviamo né in un senso né nell’altro. Ci limitiamo ad approvare o disapprovare la politica governativa attuale (o meglio, quello che la TV ci trasmette della politica governativa) a seconda del nostro colore politico. Non perdiamo neppure tempo ad interrogarci sulla portata di alcune decisioni politiche, ci limitiamo ad un sillogismo neopolitico tipicamente itagliese: sei di sinistra: lo fa Berlusconi, quindi è sbagliato, sei di destra: lo fa Berlusconi quindi è giusto. Non mi stancherò mai di dire che Aristotele dovrebbero eliminarlo dalle nostre scuole insieme all’educazione civica (serve a un cazzo) e al Manzoni (ma a chi cazzo frega di Renzo e Lucia. Tra l’altro, in che edizione del Grande Fratello erano questi? La 4a mi pare?).
Comunque torniamo a loro quei fetenti puzzoni amanti delle gite in barca che riempiono le nostre strade e la nostra indignazione: immigrati, zingari, albanesi, rumeni (ma chi cazzo li ha fatti entrare in europa questi trogloditi?), negri, pakistani, cingalesi, filippini (eh no cazzo, i filippini no, altrimenti chi riassesta casa alla liberal chic che pretende di essere pure di sinistra?) ecc. ecc.
Cosa facciamo con Loro? Effettivamente siamo in balia Loro: il 75% dei reati viene commesso da Loro, che sono meno del 10% della popolazione. Wow, ma allora basta eliminarli e tagliamo la criminalità di tre quarti (c’eri già arrivato da solo eh? minchia, dovrebbero farti ministro...).
Ho letto che un rumeno ha fatto una rapina in un ufficio postale, gremito di gente, con un taglierino in mano. Ora, perché non hanno reagito? Perché non hanno preso una sedia, un palo divisorio, le loro stesse mani e in 15 non l’hanno finito a calci e pugni? Avevano paura.
Cammino per strada e vedo che la reazione tipica di chi viene avvicinato da un ambulante, che venda accendini o rose è lo stesso, è di ignorarli. Ignoriamo le persone che ci chiedono di acquistare qualcosa. Non ci parliamo mai. Eppure non ci derubano, ci vogliono vendere qualcosa. Noi li ignoriamo e basta. Abbiamo paura.
Io personalmente dopo un paio di sere così baratterei le rose per il taglierino, non so voi.
Forse dovremmo semplicemente iniziare a reagire. A vederli. Tutti, i cattivi, tanti, i buoni, che sono sicuramente di più. Reagire alla loro presenza nel bene e nel male e farlo fino in fondo.
Forse davvero potremmo cambiare alcune dinamiche sociali del nostro “mondo”.
Ma non servirebbe a molto comunque. Loro vinceranno. Loro sono talmente disperati che lasciano tutto, attraversano il deserto a piedi e arrivano qui a mangiare la nostra merda. Loro si fanno saltare in aria per i loro ideali. Noi per i nostri al massimo cambiamo canale.
Loro non hanno paura, o meglio, ne hanno e molta, ma di cose diverse.
Loro vinceranno. E probabilmente è giusto così.
In culo alla politica.

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