lunedì 22 febbraio 2010

Singin’ Birds

OK, avevo promesso a me stesso che avrei aspettato a scrivere. Non avrei lanciato parole come mattoni contro le vetrine iper-moraliste dei miei affezionati lettori.
Già perché siete fantastici. O meglio fantastiche.
Il mio ultimo post ha fatto furore. L’avete letto, riletto, interpretato, riportato a voi o a lei (ha la L minuscola, quindi non confondetela con Lei, sarebbe una bestemmia.)… ci avete pensato su e…
Che carine, vi preoccupate per me!
Poi avete mi avete fatto domande velate, avete contattato i miei amici ( o lo avete fatto fare a vostra sorella, che poi è lo stesso), dando luogo a dialoghi surreali:
- Ciao sono io.
- Cia’…
- Senti ma… ti vuoi suicidare?
- Che cazzo dici? Sono le 11 di sera, no che non voglio suicidarmi… serve altro?
- C’è qualcuno che si preoccupa di te.
- Chi?
- Un sacco di persone. Mi hanno telefonato in tre.
- Fico.
- E cosa vuoi?
- Un aumento.
- Ah, bhe..
Domanda: ma voi che vi preoccupate, non siete le stesse che non mi cagano quotidianamente? Perché non dedicate i buoni propositi ad altro? Tipo la fame nel mondo, gli animali, i fighetti che giocano a calcetto(ah, già lo fate eh…). Andate affanculo, vah.
Comunque, scrivo perché oggi ho composto un Haiku.
Mi è scaturito da dentro e illustra bene ciò che penso.
Quindi chiarisco meglio tutto:
non sono depresso, sono stronzo.
Non ci credete? Ecco a voi:
se siete una delle tre cui regalo illusioni sappiate che non siete sole. Non nel senso che vi sono vicino o che c’è vita nell’universo. No, nel senso che non siete LE sole. Già, siete tre.
La parte figa è che forse lo sapete già. Quello che non sapete è che non mi frega un cazzo di nessuna delle tre.
E mi sono pure rotto di contingentare le giornate, il venerdì con la 3, il sabato con la 2, di straforo la 1. È faticoso, e neanche tanto appagante.
Purtroppo mi sono accorto che non mi piace il sesso senza amore. Non mi dice niente. Quindi voi non mi dite niente. Siete carine come canarini in gabbia e come canarini in gabbia interessanti.
Una delle tre questo fine settimana mi ha chiesto se credo nell’amore.
La risposta vale per tutte: credo anche nella scarlattina. Le ho avute tutte e due e si guarisce più facilmente dalla scarlattina. Quindi grazie, ma non mi interessa.
Come non mi interessano le paternali ed i moralismi.
Vi scandalizzate per niente. Ieri (venerdì) e oggi (sabato) vi siete girate sul letto e… Si, è una siringa usata quella sul mio comodino. Si, l’ho usata per me. No, non bastate voi a spostare la linea un po’ più là. Cosa cazzo piangete, non sapete nulla. Magari era voltaren.
Siete tutte uguali. Vi presentate a casa mia felici, portando in dono vino, dolci fatti con amore e… voi stesse, quanto di più bello posso desiderare. Peccato che non vi desideri.
La verità è che vorrei, davvero, essere innamorato di voi, di una qualsiasi. Ho anche provato. Non mi riesce.
Tradite i vostri fidanzati (due su tre), cercate in me qualcosa che non avete (sempre due su tre) e siete amanti appassionate (tre su tre…). Vi frequento da anni (una su tre), anche se con qualche pausa qua e la.
La parte peggiore è che siete pure innamorate (tre su tre, cazzo!). peggiore per voi intendo.
Infatti…
Ho deciso di destrutturare la mia vita (la spiegazione di ciò la rimando a quando sono più in vena).
Sto eliminando quello di questa vita che conduco, o meglio trascino, che non appartiene veramente a me, a quello che sono davvero. Voglio arrivare all’essenza di ciò che sono. Eliminare il superfluo, quello che non mi serve, la parte materiale, sporca, inutile di me.
Quindi vi saluto, purtroppo voi non siete ciò che cerco. Vorrei davvero che lo foste, ma non lo siete. Quindi rinuncio a voi, ad ognuna di voi.
Rinuncio ai falsi sospiri, all’attenzione morbosa (da parte vostra, sia chiaro), alle menate, alla gelosia più o meno infondata (cazzo, ma se sei fidanzata con un altro, perché sei gelosa se un’altra mi parla o mi sorride?), ai regali, alle lacrime (non mi commuovono, mai, mi irritano)., a cercare di dimostrare interesse.
Ma soprattutto, rinuncio all’ipocrisia, ad infilarmi in letti già caldi d’amore (de andré).
Rinuncio a dover far finta, ai castelli senza fondamenta, al telefono ingorgato di messaggi, quando l’unico che vorrei ricevere tanto non arriva mai lo stesso.
Addio bimbe, la chiudo qui. Con tutte e tre.
Perderò tre affezionate lettrici in un colpo solo. Creerò dolore (ops, se siete arrivate fino qua, probabilmente l’ho già fatto). Ma sarà l’ultima volta, parola di Boy Scout.
E l’haiku?
Eccolo qua:

gli uccellini, oramai, cantano
solo per rallegrare
loro stessi.

Per QVD: sono le 3.01 di sabato (domenica) 21 febbraio 2010. Ascolto vecchi album dei Modena.
Questo post lo pubblicherò lunedì, verso l’una di pomeriggio. Non so che ora apparirà sul post. No, non ho internet a casa.
Non ho voglia di prendere il dizionario e tradurtelo in latino, i tuoi lunghi anni in seminario ti hanno reso più aduso di me a comporre nella lingua di Orazio.